domenica 30 novembre 2008

PER TE AMICO MIO


L' unica ragione per cui qualcuno ti potrebbe mai odiare è perchè vorrebbe essere proprio come te.

Un tuo sorriso può dare felicità a qualcuno, anche se non gli piaci .Tutte le notti QUALCUNO pensa a te prima di addormentarsi. Tu significhi il mondo per qualcuno. Se non fosse per te, qualcuno potrebbe non essere vivo. Tu sei speciale ed unico. Qualcuno che tu non sai neanche che esista ti ama. Quando fai il più grande errore della tua vita, qualcosa di buono viene da questo. Quando pensi che il mondo ti abbia girato la schiena, guarda, tu più piacevolmente hai girato la schiena al mondo. Quando pensi che non hai più possibilità di avere quello che vuoi, probabilmente non l'avrai, ma, se credi in te stesso, probabilmente presto o tardi l'avrai.

Ricorda sempre i complimenti che ricevi, dimentica i rudi commenti negativi. Dì sempre a tutti che cosa pensi di loro, ti sentirai molto meglio quando lo sapranno.

TI CONSIDERO MIO AMICO. Se vivi per essere un centinaio, io voglio vivere per essere un centinaio senza un giorno, così che non dovrò mai vivere senza di te. La vera amicizia è come suona la salvezza, il valore di questa è raramente conosciuta prima che sia persa.

Alcuni dicono:

Charles Caleb Conton- " Un vero amico è l'unico che cammina dentro quando tutti gli altri camminano fuori " Non camminare davanti a me, potrei non seguirti. Non camminare dietro a me, potrei non guidarti. Cammina di fianco a me e sii mio amico.

Albert Camus- " Strani sono solo gli amici che aspettano che accada " L' amicizia è una sola anima in due corpi.

Stone Temple Pilots- " Imparerò a guidare te e tu me e saremo o.k. "

Dave Mattews Band- " Se tutti i miei amici stessero per saltare da un ponte, non salterei con loro, sarei in fondo a prenderli. Tutti sentono quello che dici. Gli amici ascoltano quello che dici. I migliori amici ascoltano quello che non dici. Noi tutti prendiamo differenti sentieri nella vita, ma> non importa dove andiamo, noi portiamo un pò di ogni altro ovunque ".

Tim McGraw- " Mio padre diceva sempre che quando muori , se hai cinque veri amici,hai avuto una grande vita ".

Lee Iacocca- " Tieni un vero amico con entrambe le tue mani ".

Epicuro- " Di tutte le cose che la saggezza fornisce per rendere la vita interamente felice,quella più grande in assoluto è il possesso dell'amicizia.

proverbio nigeriano- " Un amico è qualcuno che conosce la melodia del tuo cuore e te la canta quando tu ti sei dimenticato le parole ".

World Aids Day 2008

sabato 15 novembre 2008

immanuel casto - battito anale

http://it.youtube.com/watch?v=97WlVRRHk_I

I LICENZIATI DI RANDSTAD

Con la presente inviamo comunicato del 7 novembre 2008Ci auguriamo che l'invio dello stesso, spedito a mezzo posta elettronica alle organizzazioni sindacali, ad Assolavoro e all'ente certificatore della SA8000, sia stato utile a chiarire la situazione in cui si trovano i dipendenti della società Randstad/Vedior con la speranza che comportamenti di questo genere non si ripetano più e che eventuali procedure di uscita dall'azienda siano correttamente effettuate secondo parametri di legge, nonché secondo un'etica da cui non si può e non si deve prescindere.Questo indirizzo mail (licenziati.da.randstad@gmail.com) è a disposizione di tutti coloro che riterranno opportuno inviare segnalazioni, richieste, pareri o altro.E' stato anche attivato un blog raggiungibile all'indirizzo http://licenziatidarandstad.blogspot.com; oltre a rendere le comunicazioni più fluide, migliorando l'interattività dei soggetti, l'intento principale è di supportare le persone ancora in forza che stanno vivendo in azienda momenti di grande difficoltà e timore.Oltre a testo del comunicato, potrete trovare un estratto del Bilancio SA8000 pubblicato dalla stessa Randstad nel proprio sito web (http://www.randstad.it/rit/randstad/file/Bilancio%20SA8000%20Randstad.pdf). Molto interessanti i "9 comandamenti", in particolare il punto 6.Cordialità.RISPETTO DELLE LEGGI E RESPONSABILITA' SOCIALE? NO, GRAZIE!Premessa: il presente comunicato ha valore puramente informativo. E' stato steso sulla base delle testimonianze ricevute da alcuni dipendenti (o ex dipendenti) delle società Vedior SpA e Randstad Italia SpA, che si sono volontariamente offerti di documentare i fatti, preferendo però rimanere nell'anonimato. Tutte le testimonianze provengono da persone che credono fermamente nella flessibilità e in un mercato del lavoro che privilegi il merito, ma credono anche che tutto ciò debba avvenire in un contesto in cui il rispetto delle leggi garantisca all'azienda di poter fruire della flessibilità per sviluppare il proprio business e al lavoratore di beneficiare di un percorso che favorisca lo sviluppo di competenze e della propria professionalità; ma soprattutto dove le norme che regolano la flessibilità in uscita siano rispettate da tutti.Riferimenti normativi: l'art. 24 L. 223/91 attua la direttiva comunitaria n. 75/129 del 17/2/75 riavvicinando la legislazione degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi.Si tratta di licenziamenti intimati per esigenze obiettive dell'impresa quando ricorrano i requisiti indicati dalla normativa. Infatti la disciplina dei licenziamenti collettivi è caratterizzata dalla dimensione occupazionale dell'impresa (che occupa più di 15 dipendenti), dal numero dei licenziamenti (che coinvolgono almeno 5 dipendenti), e dall'arco temporale, di regola, di 120 giorni entro cui sono effettuati i licenziamenti stessi.Tali elementi distinguono la fattispecie dei licenziamenti collettivi dai licenziamenti individuali plurimi intimati per giustificato motivo oggettivo ex art. 3 L. 604/96 dove emerge la necessità di valutare le ragioni produttive e organizzative dedotte dall'imprenditore. I fatti: in data 30 e 31 ottobre u.s. l'amministratore delegato di Vedior SpA e di Randstad Italia SpA (MC) e l'h.r. director di Randstad Italia SpA (AR) convocano individualmente presso la sede di Milano 12 dipendenti della società Vedior, con un preavviso che va da un minimo di 2 ore a un massimo di 18, senza informarli circa l'argomento su cui verterà l'incontro. Al loro arrivo a Milano (Via Lepetit, 8 – sede di Randstad Italia) ai lavoratori viene consegnata una lettera di licenziamento con decorrenza immediata che riporta come motivazione la soppressione del posto di lavoro. Le persone sono sole, frastornate e incredule, di fronte alla freddezza e spietatezza di due dirigenti dell'azienda che intimano loro di decidere in pochi minuti se firmare per ricevuta la comunicazione. Qualcuno sottoscrive, altri si rifiutano e a quel punto viene presentata loro una seconda lettera: una scrittura privata in cui viene indicata la cessazione del rapporto di lavoro prima della fine del 2008 e il corrispettivo di 6 mensilità per "chiudere la partita". Alcune persone non vogliono accettare nemmeno questa proposta e a una giovane impiegata viene detto: "Non puoi andare via se non sottoscrivi una delle due comunicazioni".Da quando è possibile ricorrere all'intimidazione? Per di più rivolta verso un soggetto che si trova in uno stato confusionale e in una posizione di svantaggio (anche numerica, in quanto nessuno ha potuto beneficiare della presenza di un testimone, non conoscendo a priori i motivi della convocazione).Nei giorni che seguono l'azienda annuncia altri tagli, sempre operati con le stesse modalità. In data 5 novembre la stessa sorte tocca a 4 dipendenti di Randstad Italia.Gli interlocutori aziendali non vogliono avere a che fare con i sindacati e le eventuali trattative con i lavoratori che sono stati licenziati (o che lo saranno a breve) non prevedono l'erogazione di un numero di mensilità superiore a 6, comprensive del periodo di preavviso.Fra le persone già licenziate ci sono padri e madri di famiglia, monoreddito, over 50 a cui mancano pochissimi anni alla pensione e persone con delicate situazioni familiari. Non per tutti sarà facile la ricollocazione. Complessivamente l'operazione prevede più di 30 licenziamenti entro fine novembre e forse non sarà finita qui.In questi giorni la notizia è stata diffusa all'interno delle due società (che ormai da tempo vengono gestite come un'azienda unica) e le persone sono spaventate, confuse e arrabbiate per aver perso dei colleghi e , in alcuni casi, degli amici. Non sanno cosa fare, vorrebbero rivolgersi a un'organizzazione sindacale, ma temono ritorsioni. Temono tutti di essere fra i prossimi "nominati".Di fronte a queste modalità operative sorgono spontanei molti interrogativi:- Può un'azienda agire palesemente e liberamente al di fuori dei parametri di legge? - Randstad Italia SpA è certificata SA8000 e per Vedior SpA la certificazione è allo stato di applicant. Si tratta di una certificazione etica e le aziende che desiderano ottenerla devono rispettare parametri ben definiti, anche verso i dipendenti diretti. Parliamo di morale, di responsabilità sociale, di soggetti svantaggiati. Può un'azienda che possiede questo tipo di certificazione licenziare i propri dipendenti in questo modo? Con quali criteri sono state fatte le scelte sulle persone? Perché non voler corrispondere un giusto corrispettivo economico per coloro che da un giorno all'altro si sono trovati senza un lavoro non comprendendone le motivazioni? Perché creare in azienda un clima di "terrore"?- Perché non è stata aperta una procedura di licenziamenti collettivi? Avrebbe tutelato maggiormente i lavoratori, ma anche l'azienda, visto che avrebbe potuto ricorrere agli ammortizzatori sociali.- Perché fino a circa tre settimane fa l'amministratore delegato di Randstad Italia e di Vedior ha continuato a ripetere, anche di fronte a platee numerose di dipendenti, che nessuno aveva nulla da temere, che tutti sarebbero stati parte di una grande e meravigliosa azienda? Ci sono state persone che gli hanno dato fiducia e che hanno rifiutato offerte di lavoro arrivate da parte di altre società per entrare a far parte di questa grande e meravigliosa azienda. Oggi alcune di queste persone sono disoccupate.Ci sarebbero tante altre domande da porre in merito a questa vicenda. Persone con 30 anni di lavoro alle spalle, rappresentanti sindacali, avvocati dicono di non aver mai visto una società agire in questo modo, riferendosi sia ai pretesti con cui l'azienda tenta di aggirare la normativa, sia alla scarsa professionalità e etica con cui sono state gestite le comunicazioni e le successive relazioni con i dipendenti (o ex).Verrebbe anche naturale chiedersi quali garanzie questa società può fornire ai propri clienti e quali tutele verso i propri lavoratori somministrati, soprattutto se pensiamo che oggi le agenzie per il lavoro rappresentano un importante punto di riferimento per le aziende e per i candidati e dovrebbero garantire loro correttezza, professionalità e rispetto delle leggi… Oltre a una buona dose di "etica".